AGGIORNAMENTO
SULLE VICENDE INERENTI AL RESTAURO DEL TEATRO VERDI
Riportiamo qui di
seguito la cronistoria degli avvenimenti più importanti dal dicembre
2014 ad oggi, in particolare le iniziative adottate da TernIdeale per
l’opinione pubblica e per l’Amministrazione Comunale.
I maggiori consensi li
abbiamo ottenuti dai continui contatti avuti con le singole persone e
con le Associazioni culturali della città che abbiamo avuto il
piacere di avvicinare. Tutti ci hanno spinto ad intensificare la
nostra azione soprattutto perché la nostra idea progettuale tecnica
ed economica non ha ricevuto contestazioni e critiche circostanziate.
Ci piace comunque
manifestare compiacimento per il dialogo cordiale e costruttivo che
si è instaurato con la nuova Amministrazione Comunale e con
l’opposizione per la ricerca di soluzioni più opportune che siano
anche a favore di una riconquista dell’identità culturale della
nostra città e a conferma di ciò ci piace riportare, primo tra gli
articoli di stampa quello pubblicato dal Giornale dell’Umbria il
31/12/2014
Confortati dalla
caduta del tabù del teatro Polettiano abbiamo richiesto un’audizione
alla seconda Commissione Consiliare che di seguito riportiamo
In attesa
dell’audizione abbiamo distribuito alla seconda Commissione
Consiliare, agli altri consiglieri e agli Assessori il seguente
materiale informativo
L’incontro con la
seconda Commissione Consiliare si è rivelato molto soddisfacente in
quanto la nostra idea progettuale ha ricevuto consensi favorevoli sia
dai consiglieri della maggioranza che da quelli dell’opposizione e
all’unanimità hanno dichiarato di voler dare corso alla stesura
congiunta di un atto di indirizzo. In seguito a divergenze per la
stesura dell’atto, dapprima il M5s ha espresso la sua opinione
attraverso un suo articolo sul Giornale dell’Umbria del 12/2/2015g
poi autonomamente ha
presentato un suo atto di indirizzo
Atto di
indirizzo M5s
Premesso
Che la seconda commissione consiliare
ha ospitato in audizione i rappresentanti dell’associazione
TernIdeale nella quale gli stessi hanno proposto il progetto di
ricostruzione del Teatro Verdi nella sua forma originaria
ottocentesca del Poletti;
Che il progetto di ricostruzione del
teatro include soluzioni innovative nelle metodologie e non nello
stravolgimento delle forme e degli spazi;
che tale progetto include anche
un’importante idea gestionale che propone un teatro non solo di
posa ma anche di ripresa: attrezzato con tecnologie all’avanguardia
per le riprese video in alta definizione e in 3D degli eventi
rappresenati, quindi luogo non solo di fruizione ma anche di
produzione;
Considerato
Che l’articolata proposta
dell’associazione sottolinea vari aspetti riguardanti il Teatro
Verdi: la sua storia, l’identità della nostra città, le sue
radici culturali e la possibilità di conciliare questi aspetti con
la contemporaneità dando luogo ad una filiera di produzione
culturale e tecnologica che condurrebbe Terni ad essere
all’avanguardia in Europa;
che non esiste oggi in Italia e in
Europa un teatro all’italiana ottocentesco strutturalmente
organizzato per offrire alle compagnie teatrali servizi e tecnologie
integrate che consentano la realizzazione video di prodotti culturali
a basso costo;
che la sottoscrizione popolare indetta
da TernIdeale ha ottenuto 1904 firme in pochi giorni e l’adesione
di ben 12 associazioni culturali favorevoli al progetto;
che dai vari quotidiani locali che
seguivano la problematica del restauro del Teatro Verdi si è potuto
apprendere che il progetto di restauro approvato dalla precedente
Amministrazione condurrebbe ad avere un teatro che non rappresenti le
aspirazioni della cittadinanza, che non riconduca all’identità
storico-culturale di cui dovremmo invece essere custodi e che non
valorizzi dunque i nostri beni culturali;
che esiste ad oggi la possibilità da
parte di privati di finanziare lo studio di fattibilità della idea
progettuale, di usufruire di fondi europei e di utilizzare valide
strutture complementari esistenti e al momento non utilizzate;
Preso atto
Che il progetto generale di restauro
del Teatro Verdi già approvato rileva numerose criticità quali
l’assenza di un computo metrico dettagliato e l’assenza di
certezza riguardo le coperture economiche per la sua realizzazione;
che tale progetto è stato elaborato
senza un preliminare studio su un modello economico di gestione e
funzionalità a lavori ultimati;
che il progetto approvato si compone di
due lotti: 1) il rifacimento della torre scenica, approvato (ma
ancora non è stato dato l’appalto essendo stato emesso soltanto il
bando di concorso); 2) il consolidamento della restante struttura,
non finanziato;
Impegna il Sindaco e la
Giunta e codesto Consiglio
. a riconsiderare le soluzioni della
sala spettatori e della torre scenica perché riacquistino ciascuno
almeno i volumi originari, senza destinare maggiori volumi per
strutture accessorie (ristorante-dopoteatro ecc.) meno opportune;
. a riconsiderare prima di dare corso
all’appalto, la possibilità di un nuovo studio per una soluzione
architettonica unitaria ai fini di una maggiore omogeneità per
evitare di essere altrimenti subordinati ad una torre scenica di cui
non si conosce, per quanto ci risulta, per quali tipi di spettacolo
sia stata ideata;
. a condividere la decisione per la
ricostruzione del teatro all’italiana ottocentesco progettato dal
Poletti il quale è stato il vanto nazionale della città per più di
un secolo come hanno già fatto tante altre città tra le quali
quelle che hanno avuto il Poletti come progettista;
Obiettivi conclusivi
a) rinvio dell’appalto per la
costruzione della torre scenica;
b) dar corso immediato
allo studio di fattibilità dell’idea progettuale di TernIdeale.
Successivamente anche
la maggioranza ha presentato un suo atto di indirizzo di seguito
riportato;
Contemporaneamente
l’Ass. Andreani manifesta la sua idea tramite due articoli, uno sul
Messaggero del 7/2/2015
l’altro sul Corriere
dell’Umbria del 17/2/2015
Apprese le
dichiarazioni dell’Assessore ci è sembrato opportuno far conoscere
alla città le motivazioni che hanno portato TernIdeale a proporre
l’idea progettuale che invece prevede il recupero dello storico
teatro polettiano. Spinti dal desiderio di riappropriarci di quella
identità culturale che ci ha fatto primeggiare
a livello nazionale e che ancora oggi, sfruttando opportunamente le
moderne tecnologie, continuerebbe a farci apprezzare in Italia e
all’estero. Il nostro articolo è stato pubblicato dal Corriere
dell’Umbria in data 22/2/2015. Qui di seguito riportiamo la
versione integrale inviata alla stampa
A PROPOSITO
DI “IDEE E SOLDI PER IL VERDI”
TERNIDEALE
SOSTIENE
Delusi dalle opere e
dagli eventi che rendono questa città sempre più invisibile,
terrorizzati da un futuro senza prospettive, angosciati da una città
sempre più egoista capace soltanto di costruire solitudini, vogliamo
uscire dal vicolo cieco di una realtà senza senso e riappropriarci
di speranze che ci ridiano il coraggio e la voglia di vivere. Per
essere costruttivi e non togliere il senso alla nostra speranza
dobbiamo impegnarci per un nuovo sviluppo della città, realizzabile
soltanto tramite una rinascita culturale a tutti i livelli perché la
cultura rappresenta l’unica opportunità di crescita e di sviluppo.
Poiché il teatro rappresenta da sempre la cultura riteniamo che la
ricostruzione del teatro storico rappresenti anche il legame
sociale, l’anima, l’identità della comunità, anche perché il
nostro era considerato uno dei teatri neoclassici più belli e
importanti d’Italia.
L’Amministrazione
Comunale di oggi, impegnata a definire il tipo di restauro del
teatro, dovrebbe sentirsi moralmente responsabile dell’incuria e
dell’insensibilità dell’Amministrazione di allora e quindi
sanare quella ferita che sbagliati interventi di demolizione e
ricostruzione hanno determinato e ripristinare quanto di vanto
possedeva la città .
Questo gesto
rappresenterebbe un momento forte di riconquista della tradizione,
una tradizione che non cessa mai di essere produttiva anche quando si
oscura e sembra spenta.
La memoria dell’antico
da sopravvivenza inerte e inconsapevole diventerebbe un atto di
consapevole riconquista dell’eredità culturale che ci appartiene,
un ritorno alle origini che prende l’aspetto di una rinascita, la
ricerca di valori eccellenti capaci di servire da modello per una
nuova costruzione. La prospettiva del ritorno ad antichi valori è
una prospettiva di progresso.
Soprattutto adesso, in
questa fase di globalizzazione, ricercare l’identità è opportuno
altrimenti questa si perde e perderla significherebbe un
indebolimento dei rapporti con le altre culture. Non avremmo niente
da portare agli altri.
C’è diffuso un forte
desiderio di futuro, ma c’è anche inquietudine, quasi che l’inizio
del nuovo si debba pagare con il sacrificio del nostro vecchio
patrimonio.
Sul versante del
reperimento delle risorse, senza avere un’idea di futuro e
presentando una realtà rassegnata, conflittuale e non indirizzata
verso l’eccellenza, sarà difficile trovare anche investitori sia
privati che pubblici.
Del resto mancano a
tutt’oggi investitori pubblici e privati, non perché non
esistano, ma perché non si conosce ancora la nuova idea progettuale
dell’attuale Amministrazione sia nella forma architettonica finale
sia nei costi sia dal punto di vista economico gestionale. Pertanto
pensiamo sia doveroso dar corso, prima
di iniziare alcun tipo di
lavoro, all’elaborazione di uno studio di fattibilità che possa
confermare la validità dell’idea progettuale complessiva ed
eventualmente confrontarla con soluzioni alternative.
Siamo sempre più
convinti che la scelta del progetto di restauro del Teatro Verdi
condizionerà in modo determinante, per gli anni a venire,
l’impostazione culturale e lo sviluppo della città.
Dopo vari scambi di
opinioni tra la maggioranza e l’opposizione, nel mese di maggio il
Consiglio Comunale approva l’atto di indirizzo della seconda
commissione sul futuro del teatro Verdi. Il documento impegna il
Sindaco e la Giunta “ a porre in essere iniziative concrete per
individuare le migliori soluzioni che consentano di realizzare un
teatro all’italiana tenendo conto dell’originario progetto del
Poletti ”. Considerato che in quei giorni la Fondazione Carit
dichiarava di poter intervenire con un cospicuo contributo,
TernIdeale ha scritto una lettera aperta alla Fondazione affinchè,
prima che fosse troppo tardi, si realizzasse quel sogno da sempre
condiviso del ripristino del teatro originale del Poletti ricreando
così una realtà culturale profondamente legata al passato e, grazie
alle nuove tecnologie, vigorosamente proiettata verso il futuro.
Questo appello è stato pubblicato dal Messaggero il 13/5/2015
Per il momento ci
piace concludere con un altro appello rivolto a tutti i Ternani
affinchè diano sempre più voce al desiderio di riappropriarsi di
tutto ciò che rappresenta la nostra storia, la
nostra identità, la nostra tradizione.
Facciamo tesoro della tradizione che è dispensatrice di
insegnamenti e non ha ancora esaurito le sue potenzialità;
dimenticarla o distruggerla equivale a soffocare germogli esistenti
di evoluzione per coltivare terreni aridi e sconosciuti di un
cosmopolitismo senza radici. Il patrimonio artistico e morale è
custodito soltanto dalla tradizione; in sua assenza ci troveremo a
vivere in una città di cui non conosceremo più né il volto né
l’anima.
Comunicato per i
cittadini ternani
Dopo due anni di impegni
associativi, siamo confortati perché la decisione della nuova Giunta
Comunale di realizzare un teatro all’italiana in luogo del restauro
del Cinema-Teatro Lucioli, ci ha procurato maggiori speranze.
Siamo tuttavia convinti
che ricostruire un Teatro all’italiana, diverso da quello che la
città ha avuto per oltre un secolo progettato dall’architetto
pontificio Luigi Poletti, uno dei più importanti della scuola
neoclassica post napoleonica, non rappresenterebbe la nostra storia.
Soltanto la Fondazione
Carit che ha condiviso la nostra proposta come “ipotesi brillante e
lungimirante” e che ha dichiarato di mettere a disposizione una
cospicua somma, può mettere chiarezza e indirizzare verso la
soluzione più idonea per il recupero di un Teatro che è stato in
passato il vanto della città.
Potremmo finalmente
riappropriarci del nostro storico Teatro neoclassico come hanno già
fatto tante città italiane e capitali europee; del resto va
evidenziato che il nostro era considerato tra i più belli d’Italia
e il più grande dell’Umbria.
Cari concittadini!
Se vogliamo che si
avveri quello che al momento è ancora un sogno, facciamo tutti
insieme un appello alla Fondazione Carit e per essa al suo Presidente
Dr. Mario Fornaci affinchè confermi l’impegno profuso in passato
per il recupero e il ripristino di tutto ciò che ha rappresentato la
storia e l’identità di Terni.
Se ciò avvenisse, la
Fondazione lascerebbe un segno molto importante per aver restituito
alla città il suo gioiello più prezioso.
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