"Il miglioramento di Terni è il principale obiettivo, il più vivo e costante desiderio di questo giornale" (Virgilio Alterocca, in L'Annunziatore Umbro-Sabino - 1883)

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lunedì 10 agosto 2015

AGGIORNAMENTO SULLE VICENDE INERENTI AL RESTAURO DEL TEATRO VERDI

Riportiamo qui di seguito la cronistoria degli avvenimenti più importanti dal dicembre 2014 ad oggi, in particolare le iniziative adottate da TernIdeale per l’opinione pubblica e per l’Amministrazione Comunale.
I maggiori consensi li abbiamo ottenuti dai continui contatti avuti con le singole persone e con le Associazioni culturali della città che abbiamo avuto il piacere di avvicinare. Tutti ci hanno spinto ad intensificare la nostra azione soprattutto perché la nostra idea progettuale tecnica ed economica non ha ricevuto contestazioni e critiche circostanziate.
Ci piace comunque manifestare compiacimento per il dialogo cordiale e costruttivo che si è instaurato con la nuova Amministrazione Comunale e con l’opposizione per la ricerca di soluzioni più opportune che siano anche a favore di una riconquista dell’identità culturale della nostra città e a conferma di ciò ci piace riportare, primo tra gli articoli di stampa quello pubblicato dal Giornale dell’Umbria il 31/12/2014



Confortati dalla caduta del tabù del teatro Polettiano abbiamo richiesto un’audizione alla seconda Commissione Consiliare che di seguito riportiamo



In attesa dell’audizione abbiamo distribuito alla seconda Commissione Consiliare, agli altri consiglieri e agli Assessori il seguente materiale informativo







L’incontro con la seconda Commissione Consiliare si è rivelato molto soddisfacente in quanto la nostra idea progettuale ha ricevuto consensi favorevoli sia dai consiglieri della maggioranza che da quelli dell’opposizione e all’unanimità hanno dichiarato di voler dare corso alla stesura congiunta di un atto di indirizzo. In seguito a divergenze per la stesura dell’atto, dapprima il M5s ha espresso la sua opinione attraverso un suo articolo sul Giornale dell’Umbria del 12/2/2015g


poi autonomamente ha presentato un suo atto di indirizzo
Atto di indirizzo M5s

Premesso
Che la seconda commissione consiliare ha ospitato in audizione i rappresentanti dell’associazione TernIdeale nella quale gli stessi hanno proposto il progetto di ricostruzione del Teatro Verdi nella sua forma originaria ottocentesca del Poletti;
Che il progetto di ricostruzione del teatro include soluzioni innovative nelle metodologie e non nello stravolgimento delle forme e degli spazi;
che tale progetto include anche un’importante idea gestionale che propone un teatro non solo di posa ma anche di ripresa: attrezzato con tecnologie all’avanguardia per le riprese video in alta definizione e in 3D degli eventi rappresenati, quindi luogo non solo di fruizione ma anche di produzione;
Considerato
Che l’articolata proposta dell’associazione sottolinea vari aspetti riguardanti il Teatro Verdi: la sua storia, l’identità della nostra città, le sue radici culturali e la possibilità di conciliare questi aspetti con la contemporaneità dando luogo ad una filiera di produzione culturale e tecnologica che condurrebbe Terni ad essere all’avanguardia in Europa;
che non esiste oggi in Italia e in Europa un teatro all’italiana ottocentesco strutturalmente organizzato per offrire alle compagnie teatrali servizi e tecnologie integrate che consentano la realizzazione video di prodotti culturali a basso costo;
che la sottoscrizione popolare indetta da TernIdeale ha ottenuto 1904 firme in pochi giorni e l’adesione di ben 12 associazioni culturali favorevoli al progetto;
che dai vari quotidiani locali che seguivano la problematica del restauro del Teatro Verdi si è potuto apprendere che il progetto di restauro approvato dalla precedente Amministrazione condurrebbe ad avere un teatro che non rappresenti le aspirazioni della cittadinanza, che non riconduca all’identità storico-culturale di cui dovremmo invece essere custodi e che non valorizzi dunque i nostri beni culturali;
che esiste ad oggi la possibilità da parte di privati di finanziare lo studio di fattibilità della idea progettuale, di usufruire di fondi europei e di utilizzare valide strutture complementari esistenti e al momento non utilizzate;
Preso atto
Che il progetto generale di restauro del Teatro Verdi già approvato rileva numerose criticità quali l’assenza di un computo metrico dettagliato e l’assenza di certezza riguardo le coperture economiche per la sua realizzazione;
che tale progetto è stato elaborato senza un preliminare studio su un modello economico di gestione e funzionalità a lavori ultimati;


che il progetto approvato si compone di due lotti: 1) il rifacimento della torre scenica, approvato (ma ancora non è stato dato l’appalto essendo stato emesso soltanto il bando di concorso); 2) il consolidamento della restante struttura, non finanziato;
Impegna il Sindaco e la Giunta e codesto Consiglio
. a riconsiderare le soluzioni della sala spettatori e della torre scenica perché riacquistino ciascuno almeno i volumi originari, senza destinare maggiori volumi per strutture accessorie (ristorante-dopoteatro ecc.) meno opportune;
. a riconsiderare prima di dare corso all’appalto, la possibilità di un nuovo studio per una soluzione architettonica unitaria ai fini di una maggiore omogeneità per evitare di essere altrimenti subordinati ad una torre scenica di cui non si conosce, per quanto ci risulta, per quali tipi di spettacolo sia stata ideata;
. a condividere la decisione per la ricostruzione del teatro all’italiana ottocentesco progettato dal Poletti il quale è stato il vanto nazionale della città per più di un secolo come hanno già fatto tante altre città tra le quali quelle che hanno avuto il Poletti come progettista;
Obiettivi conclusivi
a) rinvio dell’appalto per la costruzione della torre scenica;
b) dar corso immediato allo studio di fattibilità dell’idea progettuale di TernIdeale.









Successivamente anche la maggioranza ha presentato un suo atto di indirizzo di seguito riportato;








Contemporaneamente l’Ass. Andreani manifesta la sua idea tramite due articoli, uno sul Messaggero del 7/2/2015









l’altro sul Corriere dell’Umbria del 17/2/2015



Apprese le dichiarazioni dell’Assessore ci è sembrato opportuno far conoscere alla città le motivazioni che hanno portato TernIdeale a proporre l’idea progettuale che invece prevede il recupero dello storico teatro polettiano. Spinti dal desiderio di riappropriarci di quella identità culturale che ci ha fatto primeggiare a livello nazionale e che ancora oggi, sfruttando opportunamente le moderne tecnologie, continuerebbe a farci apprezzare in Italia e all’estero. Il nostro articolo è stato pubblicato dal Corriere dell’Umbria in data 22/2/2015. Qui di seguito riportiamo la versione integrale inviata alla stampa

A PROPOSITO DI “IDEE E SOLDI PER IL VERDI”
TERNIDEALE SOSTIENE

Delusi dalle opere e dagli eventi che rendono questa città sempre più invisibile, terrorizzati da un futuro senza prospettive, angosciati da una città sempre più egoista capace soltanto di costruire solitudini, vogliamo uscire dal vicolo cieco di una realtà senza senso e riappropriarci di speranze che ci ridiano il coraggio e la voglia di vivere. Per essere costruttivi e non togliere il senso alla nostra speranza dobbiamo impegnarci per un nuovo sviluppo della città, realizzabile soltanto tramite una rinascita culturale a tutti i livelli perché la cultura rappresenta l’unica opportunità di crescita e di sviluppo. Poiché il teatro rappresenta da sempre la cultura riteniamo che la ricostruzione del teatro storico rappresenti anche il legame sociale, l’anima, l’identità della comunità, anche perché il nostro era considerato uno dei teatri neoclassici più belli e importanti d’Italia.
L’Amministrazione Comunale di oggi, impegnata a definire il tipo di restauro del teatro, dovrebbe sentirsi moralmente responsabile dell’incuria e dell’insensibilità dell’Amministrazione di allora e quindi sanare quella ferita che sbagliati interventi di demolizione e ricostruzione hanno determinato e ripristinare quanto di vanto possedeva la città .
Questo gesto rappresenterebbe un momento forte di riconquista della tradizione, una tradizione che non cessa mai di essere produttiva anche quando si oscura e sembra spenta.
La memoria dell’antico da sopravvivenza inerte e inconsapevole diventerebbe un atto di consapevole riconquista dell’eredità culturale che ci appartiene, un ritorno alle origini che prende l’aspetto di una rinascita, la ricerca di valori eccellenti capaci di servire da modello per una nuova costruzione. La prospettiva del ritorno ad antichi valori è una prospettiva di progresso.
Soprattutto adesso, in questa fase di globalizzazione, ricercare l’identità è opportuno altrimenti questa si perde e perderla significherebbe un indebolimento dei rapporti con le altre culture. Non avremmo niente da portare agli altri.
C’è diffuso un forte desiderio di futuro, ma c’è anche inquietudine, quasi che l’inizio del nuovo si debba pagare con il sacrificio del nostro vecchio patrimonio.
Sul versante del reperimento delle risorse, senza avere un’idea di futuro e presentando una realtà rassegnata, conflittuale e non indirizzata verso l’eccellenza, sarà difficile trovare anche investitori sia privati che pubblici.
Del resto mancano a tutt’oggi investitori pubblici e privati, non perché non esistano, ma perché non si conosce ancora la nuova idea progettuale dell’attuale Amministrazione sia nella forma architettonica finale sia nei costi sia dal punto di vista economico gestionale. Pertanto pensiamo sia doveroso dar corso, prima
di iniziare alcun tipo di lavoro, all’elaborazione di uno studio di fattibilità che possa confermare la validità dell’idea progettuale complessiva ed eventualmente confrontarla con soluzioni alternative.
Siamo sempre più convinti che la scelta del progetto di restauro del Teatro Verdi condizionerà in modo determinante, per gli anni a venire, l’impostazione culturale e lo sviluppo della città.






Dopo vari scambi di opinioni tra la maggioranza e l’opposizione, nel mese di maggio il Consiglio Comunale approva l’atto di indirizzo della seconda commissione sul futuro del teatro Verdi. Il documento impegna il Sindaco e la Giunta “ a porre in essere iniziative concrete per individuare le migliori soluzioni che consentano di realizzare un teatro all’italiana tenendo conto dell’originario progetto del Poletti ”. Considerato che in quei giorni la Fondazione Carit dichiarava di poter intervenire con un cospicuo contributo, TernIdeale ha scritto una lettera aperta alla Fondazione affinchè, prima che fosse troppo tardi, si realizzasse quel sogno da sempre condiviso del ripristino del teatro originale del Poletti ricreando così una realtà culturale profondamente legata al passato e, grazie alle nuove tecnologie, vigorosamente proiettata verso il futuro. Questo appello è stato pubblicato dal Messaggero il 13/5/2015



Per il momento ci piace concludere con un altro appello rivolto a tutti i Ternani affinchè diano sempre più voce al desiderio di riappropriarsi di tutto ciò che rappresenta la nostra storia, la nostra identità, la nostra tradizione. Facciamo tesoro della tradizione che è dispensatrice di insegnamenti e non ha ancora esaurito le sue potenzialità; dimenticarla o distruggerla equivale a soffocare germogli esistenti di evoluzione per coltivare terreni aridi e sconosciuti di un cosmopolitismo senza radici. Il patrimonio artistico e morale è custodito soltanto dalla tradizione; in sua assenza ci troveremo a vivere in una città di cui non conosceremo più né il volto né l’anima.

Comunicato per i cittadini ternani

Dopo due anni di impegni associativi, siamo confortati perché la decisione della nuova Giunta Comunale di realizzare un teatro all’italiana in luogo del restauro del Cinema-Teatro Lucioli, ci ha procurato maggiori speranze.
Siamo tuttavia convinti che ricostruire un Teatro all’italiana, diverso da quello che la città ha avuto per oltre un secolo progettato dall’architetto pontificio Luigi Poletti, uno dei più importanti della scuola neoclassica post napoleonica, non rappresenterebbe la nostra storia.
Soltanto la Fondazione Carit che ha condiviso la nostra proposta come “ipotesi brillante e lungimirante” e che ha dichiarato di mettere a disposizione una cospicua somma, può mettere chiarezza e indirizzare verso la soluzione più idonea per il recupero di un Teatro che è stato in passato il vanto della città.
Potremmo finalmente riappropriarci del nostro storico Teatro neoclassico come hanno già fatto tante città italiane e capitali europee; del resto va evidenziato che il nostro era considerato tra i più belli d’Italia e il più grande dell’Umbria.
Cari concittadini!
Se vogliamo che si avveri quello che al momento è ancora un sogno, facciamo tutti insieme un appello alla Fondazione Carit e per essa al suo Presidente Dr. Mario Fornaci affinchè confermi l’impegno profuso in passato per il recupero e il ripristino di tutto ciò che ha rappresentato la storia e l’identità di Terni.
Se ciò avvenisse, la Fondazione lascerebbe un segno molto importante per aver restituito alla città il suo gioiello più prezioso.









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