C’è un reperto archeologico di interesse tutt’altro che trascurabile che affiora da tempo dal cantiere quasi
ultimato di Corso del Popolo: c’è qualcuno che se ne è accorto? O per meglio
dire: c’è qualcuno, in questa nostra amata Terni, che ha ancora a cuore la
storia della città riuscendone a comprendere il suo valore anche in chiave
futura?
In corrispondenza del grande
albero “sopravvissuto” alla trasformazione del parcheggio dell’ex ospedale in
centro direzionale-residenziale riaffiora oggi (perché una parte di lavori deve
essere ancora ultimata) un tratto di canale
di scarico, probabilmente di acque calde quasi certamente di epoca romana, alta
circa un metro e mezzo e larga circa 60 centimetri per quanto è possibile
stimare a distanza. Supponiamo – senza purtroppo esserne del tutto
certi visto il recente sviluppo urbanistico della zona Corso del Popolo – che
si tratti di un tratto di una conduttura di scolo che collegava le antiche
terme romane di Terni che si trovavano in zona Politeama. Immaginiamo, infatti,
che tale conduttura portasse le antiche acque di scarico dalle terme al fiume
Nera attraversando in diagonale Corso del Popolo e l’area dell’ex ospedale,
oggi centro residenziale-direzionale.
Analoga parte di tale canale, in
zona vicina e compatibile con il “ritrovamento” odierno, venne rinvenuta qualche
decennio fa in occasione dello scavo per l’edificazione del palazzo di
giustizia. Anche allora ci furono segnalazioni verbali dell’eccezionale
scoperta, ma tutto venne ben presto richiuso e tutto finì in una bolla di
sapone.
Oggi che si hanno sensibilità
diverse, ci domandiamo se via sia la possibilità di preservare in una qualche
maniera un manufatto che ha un valore archeologico di tutta evidenza.
Soprattutto ci chiediamo se vi sia l’interesse, da parte dell’amministrazione
comunale e della Soprintendenza per i beni archeologici, a prendere atto e
coscienza di una così significativa presenza.
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