Terni rinuncia al suo teatro e a
buona parte del suo futuro. Non si
ha il coraggio di dirlo a voce alta e a viso aperto, ma questo è. Le rassicurazioni sul “cammino da fare
insieme”, sull’inizio di un “confronto aperto con la città” a proposito di
quale teatro poteva essere migliore per la città di Terni si rivelano oggi
prive, purtroppo, di qualsiasi significato. E’ un’altra forte delusione per una
gran parte della città, che aveva espresso più di una perplessità sull’ipotesi
progettuale della Giunta e che con umiltà e disponibilità si era
volontariamente messa a disposizione per approfondire meglio tutti gli aspetti,
compreso quello economico, legati al recupero del teatro cittadino.
Il prossimo 31 luglio si terrà
l’ultima conferenza dei servizi sul recupero del teatro Verdi, parte
strutturale. Non solo: è già stato individuato il tecnico comunale che avrà il
compito di verificare il progetto definitivo (quello presentato lo scorso 16
maggio in Comune) affinché possa diventare anche esecutivo. Tutto ciò avviene e
avverrà (il 31 luglio è mercoledì prossimo) in sordina (lo si apprende soltanto
dalla determina dirigenziale 1854 del 24 luglio cui non si è data altra
pubblicità se non quella dell’Albo pretorio) e senza che vi sia stato mai un ulteriore momento di
incontro-confronto tra l’amministrazione comunale e la città in tema di
recupero del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” oltre alla passerella
dello scorso 16 maggio, in cui il dibattito pubblico venne relegato agli ultimi
40 minuti di una estenuante giornata.
Procedendo di gran carriera su
questa strada, Terni avrà - forse - un nuovo cinema, ma con ogni probabilità
avrà buttato a monte una quantità ingente di soldi pubblici senza poter
accedere a quel riscontro culturale ed economico che la città meriterebbe.
Anche se affranti, non lasceremo
sola la nostra città.
TERNIDEALE
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