CORSO DEL POPOLO, TELAMONE E...VIRGILIO ALTEROCCA

La vicenda della statua di Telamone che, seppur rinvenuta a Terni, sarà esposta al Museo Archeologico di Perugia, richiama alla mente quanto successe verso la fine del XIX secolo con l'imponente necropoli scoperta sotto le Acciaierie. Come sta accadendo oggi tra i cittadini che hanno a cuore la storia e la cultura della città, pure all'epoca si sollevarono appelli affinché Terni non fosse privata dei reperti venuti alla luce, temendosi già da i primi ritrovamenti un epilogo tale da confermare quei sospetti. Con la lungimiranza che lo contraddistinse, nonché con la sua raffinata sensibilità per la cultura a cui si accompagnava uno stile senza peli sulla lingua, tra i primi a lanciare l'allarme fu Virgilio Alterocca, il quale puntò il dito contro l'amministrazione comunale dell'epoca colpevole, a suo dire, di un certo immobilismo rispetto alla vicenda (sindaco facente funzione era Diamante Bennati).
Questo il contenuto di un suo articolo scritto su “L’Annunziatore Umbro-Sabino” del 25 marzo 1886:

“È da lungo tempo che noi abbiamo richiamata sulle preziose scoperte l’attenzione delle Autorità locali; ma sia perché certe idee non sono abbastanza comprese, sia perché le necessità che ci circondano non permettono alle nostre Amministrazioni di occuparsi anche di archeologia, così fino ad oggi predicammo al deserto [..] Intanto sappiamo che il Ministero ha, meritatamente, incaricato il nostro concittadino sig. Ettore Sconocchia per la sorveglianza degli scavi che si vanno facendo al presente, e noi facciamo voti perché si compongano le cose in modo che la nostra città non debba vedersi defraudata di quello che per avventura potrà venire alla luce”.

Tratto dalle ricerche di Christian Armadori sulla vita di Virgilio Alterocca.