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martedì 23 luglio 2013

TERNI E L'ANGOLO GIRO: NUOVE STRADE, NUOVI ORIZZONTI, NUOVO SVILUPPO



I paraocchi sui musi dei cavalli che guidano le carrozze in sosta al Colosseo servono al cocchiere per il  maggior controllo del quadrupede e dunque per la maggiore sicurezza dello stesso cocchiere e di quanti, pagando cifre non da tutti, riescono a salire a bordo della carrozza.

Ma per il cavallo è un bene o una limitazione?

Anche Terni, fino a oggi, ha avuto una visuale ridotta, impostata su un angolo acuto forse nella sincera convinzione potesse essere sufficiente, ma sufficiente, come si vede oggi, non è stato, né sarà.

Per parlare, anzi...per fare sviluppo non si può prescidere - crediamo - dal parlare e soprattutto dal fare infrastrutture, tema, però, che viene affrontato in maniera assai sporadica e occasionale forse perchè troppo impegnativo.

Infrastrutture energetiche sicuramente, ma anche infrastrutture viarie. Abbiamo a portata di mano un bacino "fraterno" come quello della Sabina al quale saremo presto collegati grazie alla Terni-Rieti e va bene. Ma è sufficiente? Si può far meglio?

E' ora di prendere in considerazione seriamente il nostro rapporto, anche logistico, culturale ed economico con Roma. Ma lo dobbiamo, lo vogliamo,  fare in manera concreta, non più con le chiacchiere talvolta pronunciate anche a bassa voce per non essere scherniti dai cocchieri di turno.

ROMA. C'è una città intera, la nostra, che ogni mattina si sposta a Roma per lavoro o per motivi di studio con non pochi sacrifici e, spesso, con ancor più disagi. Vorrà dire qualcosa o no? E' un qualcosa sul quale riflettere secondo un angolo giro invece che con il solito angolo acuto??? Secondo noi sì! Ed è ora di farlo, senza paura del confronto. Un confronto che, ovviamente, deve essere, però, di idee.

Non è sciocco non fare qualcosa per coinvolgere territori a noi vicini in progetti, anche infrastrutturali, che possano migliorare la qualità di vita di molte comunità confinanti (e quindi non soltanto la nostra) sotto diversi punti di vista? Quello logistico, ma anche quello culturale e di vita relazionale?

Vorremmo lanciare questa riflessione nella speranza diventi permanente e non a spot, e soprattutto con l'auspicio che da essa possano nascere cose concrete come progetti,...strade! E lo facciamo partendo proprio da una strada, rilanciando un progetto che esiste, che è fattibile e sul quale qualche attenzione nel passato si è posata: una nuova strada per Roma attraverso la Sabina. Per attrarre, ma anche per andare. Per crescere.

In una apposita pagina di questo sito ospitiamo l'idea progettuale dell'ingegner Francesco Martinelli perchè le attenzioni che ha avuto nel recente passato, possano trovare anche giovani gambe, rapide ed efficaci.

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