Il
31 luglio 2013 a Terni si è svolto un
evento culturale molto importante,
all’Anfiteatro Fausto si sono ritrovate 900 persone paganti ad assistere
al Balletto La Bella addormentata nel bosco,
musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij e coreografia di Marius Petipa. La
Compagnia di Ballo era la New Classical Ballet of Moscow, giovane compagnia
privata di balletto, fondata all’inizio degli anni 2000 a Mosca, con lo scopo
di sviluppare e valorizzare la grande tradizione del balletto classico russo,
ricercando allo stesso tempo nuove forme coreografiche. Il Corpo di ballo
formato da ballerini proveniva dalle migliori accademie di danza della Russia,
nonché vincitori di numerosi concorsi internazionali di balletto classico è
diretto artisticamente da Arkady Ustianzev.
La proposta
dell’Associazione Visioninmusica guidata in modo molto brillante dalla professoressa
Silvia Alunni, nota musicista ed esperta di spettacolo, ha avuto inizio nel 2011 con la 1 edizione di Visioninmusica
estate in cui al pubblico di Terni per la prima volta viene presentato il
grande repertorio ballettistico: Il Lago dei Cigni e nell’edizione successiva (estate
2012) Romeo e Giulietta. Il pubblico da allora
è stato sempre entusiasta e l’anfiteatro è risultato gremito fino all’inverosimile,
tanto che per il Lago dei Cigni si è dovuto pensare anche a una replica.
E quest’anno, per La Bella
Addormentata, grazie all’alto livello della compagnia realizzatrice i 900
biglietti corrispondenti agli altrettanti posti disponibili all’Anfiteatro
Fausto sono andati esauriti in breve tempo, con molte persone che pur recandosi
ai botteghini qualche giorno prima hanno dovuto rinunciare ad assistere allo
spettacolo.
Ciò vuol dire che quando a
Terni si propongono iniziative ben fatte , lodevoli e molto curate
artisticamente, la gente si orienta e
manifesta enorme partecipazione. Allora si potrebbe pensare che se la
programmazione e la realizzazione di spettacoli culturali della città venisse
affidato in modo sistematico a figure di massimi esperti dello spettacolo, ragionare
di un teatro comunale con una capienza nell’ordine dei mille posti non è
affatto demagogico, né insensato. Risulterebbe, piuttosto, realistico e, anzi,
volto ad allargare la partecipazione anche a quelle persone che inevitabilmente
con una versione minimale di cinema-teatro resterebbero fuori dal pronao.
Purtroppo le proposte
culturali di Terni non sono sempre di così alto livello. In tempi di
accelerazione e di globalizzazione occorrerebbe che si iniziasse davvero a fare
una politica culturale più significativa, pensando al pubblico e a far
maggiormente incontrare l’offerta con la domanda.
Le scelte di spettacoli e di
collaborazioni artistiche di teatro, danza e musica di qualità potrebbero
aiutare la città di Terni ad essere meno invisibile nei circuiti artistici
nazionali.
Proviamo a farlo da ora in
poi.
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