L’ex Teatro
Verdi, solo un tassello di un disegno di TernIdeale per rilanciare la città
UN’IDEA PER TERNI: UN TEATRO
PER ANDARE OLTRE IL TEATRINO DELLA
POLITICA
Dopo il Flashmob promosso
dall'associazione Ternideale davanti al Teatro Verdi giovedì 10 ottobre 2013, in occasione del
bicentenario dalla nascita del grande compositore, ci sembra opportuno fare
qualche chiarimento per interpretare in modo corretto quanto esposto in un articolo apparso sulla stampa locale sabato ultimo scorso.
L’ “emersione” di un progetto di vero recupero
funzionale del teatro cittadino che faccia del Verdi non soltanto un
contenitore, ma anche un generatore di cultura, di lavoro e di sviluppo non è
né casuale, né orfana. E’ figlia di un progetto molto più complesso ed
articolato che parte anzitutto dalla consapevolezza dell’esistenza - in città - di risorse umane, professionali e
progettuali poco valorizzate se non addirittura del tutto inascoltate. E questo
è il primo obiettivo per il quale, più di un anno fa, è nata l’associazione
TernIdeale: recuperare le forze positive della città per lavorare insieme alla
sua ricostruzione certamente culturale, ma anche economica e sociale. Le
persone coinvolte in questo progetto
condividono inoltre una visione di città, in cui un vero ed utile recupero
funzionale del teatro Verdi, tecnologicamente all’avanguardia e
architettonicamente all’italiana, è solo un pezzo – seppur determinante – di un
vero e proprio “piano industriale” per la Terni del 2030 (che noi titoliamo
Terni 2.030). Un piano in cui ciascuno di noi mette a disposizione senza
interessi e senza mire il proprio ingegno, le proprie conoscenze e le proprie
esperienze ed anche quei progetti che, presentati da tempo all’attenzione
dell’amministrazione e da questa ignorati, collimano in maniera perfetta con la
visione di chi da tempo lavora con TernIdeale.
L'articolo comparso su unquotidiano locale sabato scorso, senza un rimando ad una iniziativa di più
ampio respiro come quella nella quale l'idea progettuale riferita al Teatro
Verdi, molto articolata e seria, si inquadra, offre una sua lettura parziale, di
superficie e quindi riduttiva perché non si tratta di fare del teatro Verdi uno
studio di registrazione, ma molto, molto di più. Ecco il motivo per cui porteremo
questa nostra bozza di “piano industriale” all'attenzione della città e delle
sue diverse articolazioni perché tutti, ma veramente tutti, possano contribuire
a mettere anche un solo piccolo mattone della Terni 2030 da lasciare alle
generazioni di domani.
TERNIDEALE
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