Grazie. Non possiamo che iniziare con questa parola il resoconto di una giornata storica per la nostra associazione perchè la conferenza "IL TEATRO DELLA CITTA'" dello scorso 14 dicembre è stata la nostra prima uscita pubblica dopo un anno di attività ed è stata un autentico successo. Non solo di presenze, ma soprattutto di qualità della discussione. L'esiguità del tempo a disposizione non ci ha forse permesso di sviluppare il dibattito così come avremmo voluto, ma mettiamo a disposizione questo spazio web per ospitare commenti, critiche e proposte diverse dalla nostra.
Il teatro comunale intitolato a Giuseppe Verdi è di tutti i ternani, restiamo perciò convinti che tutti abbiano il diritto di dire la loro. Aspettavamo quel confronto che era stato annunciato dall'amministrazione e che non è mai arrivato, almeno a oggi. Abbiamo dunque provato a promuoverlo noi pur con i limiti e le difficoltà che un'associazione di liberi, ma privati cittadini può incontrare nel percorso per l'allestimento di una manifestazione di questo genere.
La risposta della città c'è stata e per questo ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno inteso partecipare e portare il loro contributo.
Qui sotto pubblichiamo la sintesi di quello che come associazione TernIdeale abbiamo voluto dire con la conferenza "IL TEATRO DELLA CITTA'". Si tratta in sostanza della nostra proposta-idea progettuale sulla quale vorremmo un confronto sincero e aperto con l'amministrazione comunale.
Chi volesse può pubblicare il suo commento o il suo intervento (purtroppo sabato 14 dicembre i tempi si sono allungati e abbiamo dovuto chiedere a molte persone di rinunciare al proprio intervento) cliccando sotto a questo post la voce "commenti".
TERNIDEALE
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RESTAURIAMO IL TEATRO VERDI
DELLA CITTA’
EVITIAMO UN INTERVENTO
SBAGLIATO, FUORI MERCATO,
INUTILMENTE COSTOSO E DANNOSO
PER LA SUA IRREVERSIBILITA’
Resoconto
della conferenza IL TEATRO DELLA CITTA’ di sabato 14 dicembre 2013
Il
Comune di Terni intende restaurare il teatro comunale intitolato a Giuseppe
Verdi consolidando e quindi, di fatto riproponendo, la struttura del
cinema-teatro realizzata nei primissimi anni del Dopoguerra.
Questo
secondo noi è sbagliato e dannoso.
Sbagliato
perché se nel Dopoguerra l’idea di un cinema-teatro poteva avere un senso, come
ha poi effettivamente avuto in considerazione della grande crescita
cinematografica grazie anche alle potenti influenze culturali americane, oggi,
nell’era di internet e di comunicazioni globali, di richiesta di prodotti
specifici altamente tecnologizzati il cinema-teatro degli anni Sessanta non ha
più ragione di esistere.
Il
progetto di restauro del Comune, dunque, collocherebbe il cinema-teatro di
Terni fuori mercato rendendolo un edificio dalla difficilissima gestione
economico-finanziaria. Questa è la principale ragione, a nostro modo di vedere,
per la quale il Comune di Terni non riesce a reperire capitali privati tali da
rendere l’amministrazione comunale assolutamente certa di portare a compimento
la “missione” restauro.
Il
danno, invece, sta nel fatto che procedendo all’opera di restauro ipotizzata
dal Comune di Terni seppur con il solo stralcio del consolidamento strutturale
del cinema-teatro si condizionerebbe - di fatto impedendolo - qualsiasi tipo di
successivo intervento finalizzato a un progetto di funzionalità davvero
redditizia sia per la gestione del teatro stesso, sia per l’intera città.
Per
tale ragione l’associazione TernIdeale chiede al Comune di Terni, tenuto conto
del successo del convegno organizzato a Palazzo Gazzoli e degli interventi che
in esso si sono susseguiti, nonchè dei risultati di una sottoscrizione popolare
lanciata in queste ore in città, di sospendere ogni procedimento
burocratico-amministrativo e gli atti ad esso conseguenti, per aprire davvero
quel confronto con le forze professionali, associative e della produzione
culturale della città volto a individuare insieme le soluzioni migliori per la
futura funzionalità del teatro sulla base delle quali, poi, sviluppare i vari
progetti strutturali e architettonici necessari.
La
nostra proposta è
quella di un teatro che assolva anche per gli anni a venire quel ruolo di
propulsore culturale, generatore di sviluppo e benessere, che il Teatro
Comunale “Giuseppe Verdi” di Terni ha avuto dal 1849 in poi.
Un
teatro che sappia cogliere i segnali del presente per poter essere al centro di
un più ampio progetto cittadino: un nuovo piano industriale per la città di
Terni. Un’industria della cultura.
Chiediamo
dunque all’amministrazione comunale che riformuli il progetto già approvato
(frettolosamente e senza una vera partecipazione cittadina) per costruire un
percorso che verifichi la possibilità di far diventare il Teatro Verdi un punto
di eccellenza, italiana ed europea, nel campo della produzione teatrale ad alto
valore aggiunto.
Ciò significa restaurare il Teatro Verdi in modo tale che le
compagnie teatrali possano scegliere la città di Terni per venire a realizzare
le proprie opere (prosa, musica, Opera, balletto, ecc.) potendo contare su una
struttura (il nuovo Teatro Verdi, appunto) dotata delle più moderne tecnologie
per la ripresa audio-video degli spettacoli che potranno essere così inseriti
più facilmente in circuiti globali di commercializzazione cinematografica. Tale
location (parliamo sempre del Teatro Verdi) è già al centro di una rete di
strutture complementari esistenti quali gli studios del Videocentro e di
Papigno, che oggetto di un percorso innovativo avviato negli anni Ottanta e
fatto abortire per miopia culturale proprio quando stava dando risultati
concreti potrebbero essere recuperati e ri-funzionalizzati nel “nuovo piano industriale”
culturale della città di Terni.
Oggi le sale cinematografiche di tutto il mondo per
garantirsi la sussistenza differenziano la propria offerta attraverso la
parcellizzazione delle sale e la moltiplicazione dei generi dei contenuti.
Quasi tutte le sale cinematografiche oggi offrono anche contenuti teatrali
proiettate sul grande schermo. Si tratta di contenuti teatrali prodotti e
registrati per massima parte al di fuori dell’Europa e al di fuori dell’Italia,
ma poi diffusi in tutto il mondo. Con un biglietto da 12 euro si può assistere
a “La traviata” godendo dell’esperienza audio offerta dal cinema in cui è
proposta l’Opera, ma anche delle tecnologiche con le quali l’Opera è ripresa
nella location in cui viene messa in scena. Contenuti teatrali che per la
maggior parte hanno a oggetto Opere liriche italiane.
Non esiste, oggi, in Italia e in Europa un teatro
all’italiana strutturalmente organizzato per offrire alle compagnie teatrali
servizi e tecnologie integrate che consentano la realizzazione a basso costo di
prodotti culturali destinati poi anche a una commercializzazione video. Il
Teatro verdi di Terni potrebbe colmare questo gap cogliendo l’occasione del suo
restauro: questa è la nostra proposta.
Che è una proposta per la città del domani in cui la cultura
è posta al centro di un nuovo modello di sviluppo, in grado di rimettere in
moto vecchi cicli produttivi lasciati morire agli albori del boom multimediale
che ha poi investito l’intero pianeta e allo stesso tempo capace di crearne di
nuovi.
L’amministrazione comunale è disponibile a raccogliere la
sfida del presente e del futuro, o preferisce condannare se stessa e la città
all’accanimento terapeutico degli ultimi tempi?
TERNIDEALE
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