"Il miglioramento di Terni è il principale obiettivo, il più vivo e costante desiderio di questo giornale" (Virgilio Alterocca, in L'Annunziatore Umbro-Sabino - 1883)

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sabato 30 marzo 2013

UN TEATRO DA MILLE POSTI



Come abbiamo detto in uno degli articoli del nostro foglio notizie di cui nei giorni scorsi abbiamo diffuso un'anteprima, riteniamo centrale per la ripartenza di Terni la fruibilità di un cuore pulsante di cultura, un teatro vero, che possa ospitare qualsiasi genere di spettacolo: dal cabaret all'opera lirica, passando per la danza e per la drammaturgia.

Un teatro vero significa un teatro da almeno mille posti, perchè questo è il target minimo per poter portare a Terni grandi compagnie che girano non solo l'Italia, ma anche l'Europa.

Terni ha bisogno di uscire dal suo guscio. Necessita di guardare a realtà più grandi, sotto molti punti di vista, compreso quello culturale: Roma, Firenze, Milano, Parigi...Solo guardando un po' più in là si potrà pensare a uno sviluppo foriero di buone cose.

In questi giorni, grazie anche all'esperienza professionale del presidente Giuseppe Belli, stiamo discutendo di idee perché il teatro Verdi possa tornare a essere il teatro di Terni e dei Ternani, prendendo anche in considerazione la fattibilità e il rapporto costi/benifici di idee alternative come la realizzazione di un teatro ex novo in altra parte della città. Idee che offriremo volentieri e in maniera volontaria a tutti i nostri concittadini perchè possano migliorarle al fine di poter tornare ad avere presto un teatro che possa avere la dignità di questo nome.

1 commento:

  1. Ripubblico qui un commento di MATRIX, lasciato in fondo all'articolo "Ternideale, il nostro foglio notizie".

    ***

    Non bisogna fare della ternanità un atto autoreferenziale. Bisogna confrortarsi con le realtà più evolute d'Italia e anche d'Europa....... Non è detto che la scelta di ricostruire il teatro Verdi come era e dov'era ad esempio è la soluzione più "all'avanguardia".... La cultura moderna vorrebbe che ognuno costruisca l'architettura del proprio tempo....Un esempio è il duomo di Milano che nei suoi secoli di costruzione ha raccolto gli stili espressione della fase storica che stava attraversando. Esiste poi il problema della memoria storica di un monumento....e allora spesso si sono viste le cosidette "repliche" ovvero edifici distrutti ricostruiti con le medesime tecniche costruttive del periodo........(vedi ponte di Mostar)......

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