In questi giorni abbiamo diffuso il primo numero ufficiale del foglio notizie della nostra associazione (copie gratuite disponibili ancora presso libreria Alterocca) e ci rendiamo conto che parlare del teatro e della piazza può sembrare banale, visto i problemi che affliggono la gran parte della popolazione. Ma è come se descrivessimo una casa, troppo piccola, malconcia e buia che non ci permette né di ospitare amici con i quali scambiare due parole e passare qualche momento di spensieratezza, né di essere appagati quando cerchiamo in essa un momento di serenità. Questa casa è la nostra città, che può diventare accogliente, attrattiva, visibile anche per la presenza di teatri e piazze degni di questo nome, dove rappresentare eventi culturali importanti come ci dimostrano quelle città che possiedono e conservano gelosamente questi loro simboli.
Conservare! Vedete come può essere semplice? Purtroppo, la semplicità , tra le virtù che oggi mancano all'uomo, sicuramente è la più carente. Siamo in un mondo di furbacchioni, di volponi e non c'è strada contorta che l'uomo non percorra; ingannarci l'un l'altro è oggi lo sport più praticato. Parlare di semplicità dà l'impressione di venire da un altro mondo perché oggi domina un'unica legge: quella del più forte. E' la violenza che risolve i grossi problemi che ci assillano. Crediamo necessario, invece, sia giusto e importante dare spazio all'uomo semplice, che non complica nulla, che rinuncia alla furberia e che va all'essenziale, al concreto.
E' chiaro che parlando di semplicità come valore non s'intende parlare di rinuncia all'uso del proprio cervello. La persona semplice sa riflettere su quanto è necessario, non è deviata dalle cose esteriori, e va dritta alla verità. Sa spogliarsi di ogni orgoglio, di ogni egoismo, di ogni risentimento così da non vedere più soltanto i propri bisogni ma anche quelli degli altri e tramite la non violenza sconfiggerà quella violenza sottile che è dietro a tanti fenomeni caratteristici del nostro tempo, sbandierati come segni di libertà e progresso. Violenza è l'emarginazione degli anziani, ad esempio. Violenza è fare finta di non vedere chi è in difficoltà. Violenza è non essere vicini a chi vive quotidianamente un dramma. Violenza è occupare un letto in ospedale ma sentirsi un numero, o una cosa. Violenza è vivere in città diventate pericolose. Violenza è veder girare e operare persone che non si sa di che vivono e dove dormono. Violenza è lo sfruttamento. Violenza è aiutare chi non ha diritto e abbandonare chi ce l'ha. Violenza è…
Sono troppe le violenze che quotidianamente siamo chiamati a subire. Proveremo ad affrontarle per capire se, e come, è possibile risolverle.
Se volete aiutarci, comunicandoci quali violenze ritenete insopportabili, vi daremo voce qui o sul sito internet (info
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