Questa mattina l’associazione culturale TernIdeale è stata ricevuta dalla prima Commissione consiliare permanente del Consiglio comunale di Terni convocata per l’esame della delibera di Giunta attraverso la quale l’assemblea consiliare sarà presto chiamata ad approvare il progetto definitivo di primo stralcio strutturale del restauro del Teatro Verdi.
TernIdeale ha prodotto un documento che ha chiesto fosse messo agli atti.
Abbiamo avuto la conferma della professionalità dei tecnici incaricati della progettazione. Al contempo, tuttavia, a margine della riunione abbiamo constatato che molti dei consiglieri che dovranno poi prendere questa importante decisione per la città non conoscono sufficientemente il problema così da poter esprimere un giudizio, e quindi un voto, del tutto consapevole.
In primo luogo, il progetto che ciascun consigliere sarà chiamato a votare, prevede 2 lotti di cui uno finanziato e uno no.
In seconda istanza, dall’intervento di uno dei professionisti incaricati della progettazione è emerso che il progetto di restauro predisposto dal Comune, oltre a non avere coperture economiche certe per la sua completa realizzazione, è stato elaborato senza un preliminare studio sulla gestione futura del teatro stesso.
Ciò significa, che con la realizzazione del progetto del Comune potrebbe avvenire ciò che oggi già accade con altre strutture comunali, le quali invece di produrre redditività assorbono ingenti risorse pubbliche per il loro funzionamento.
TernIdeale ha presentato un’idea progettuale, da sottoporre comunque a studio di fattibilità, che potrebbe con buona probabilità stimolare finanziamenti di altri soggetti pubblici o privati necessari per portare a compimento l’opera. Ma soprattutto si tratta di un’idea in grado di far vivere il teatro di proprie risorse. Ed è questa, riteniamo, la cosa più importante dalla quale le valutazioni di un buon amministratore pubblico dovrebbero partire.
Per TernIdeale, comunque, il cuore del problema era e resta quello della sala spettatori. Come ribadito stamane dagli stessi professionisti incaricati, il progetto del Comune prevede il consolidamento e mantenimento della struttura cinema-teatro, quindi della galleria. Ciò renderà impossibile ogni eventuale variazione architettonica futura per realizzare, come sosteniamo, un teatro all’italiana idoneo a un sistema di produzioni audio-video-digitali commercializzabili in tutto il mondo, che renderebbe il “Nuovo Teatro Verdi” di Terni un’eccellenza europea.
TernIdeale ha, quindi, proposto alla Commissione urbanistica di rimandare in Giunta la delibera 423 del 6 dicembre scorso, al fine di una sua sostanziale modifica così da salvare la variante urbanistica (che stando alle risultanze della seduta del 10 gennaio scorso sarebbe comunque necessaria) e allo stesso tempo stralciare la parte relativa all’approvazione del progetto definitivo strutturale per aprire un confronto tra soluzioni alternative da parte della città.
TernIdeale è entrata nel merito, adesso la parola passi alla politica e all’amministrazione.
TERNIDEALE
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